Le lezioni teoriche si sono svolte nell’aula confinante con l’azienda e sono state alternate con lezioni di carattere pratico sul campo che hanno visto l’impiantarsi delle colture ortive e la raccolta degli ortaggi già in produzione. I terreni sono molto costipati e grazie all’analisi con la cromatografia si è riscontrata una bassa vitalità ed aerazione. Gli attrezzi e macchine a disposizione ancora impongono operazioni tipo l’aratura e fresatura che nel tempo dovranno essere sostituiti con attrezzi meno distruttivi della struttura del terreno e associati a semine di sovesci biodinamici per l’incremento dell’humus stabile. L’esperienza della dinamizzazione dei preparati è stata fatta se pur non con attrezzi non ideali, ma ha segnato un passo esperienziale importante.
Lo sviluppo del lavoro interno all’azienda (2 ha) è condizionato dagli orari ridotti e dalla presenza di due soli agenti addetti e dalla grandezza dell’Istituto. Nonostante questi limiti abbiamo potuto sperimentare modelli didattici su misura e associato la formazione con l’assistenza tecnica e pratica ai lavori agricoli. Le coltivazioni in atto sono ortaggi, olivi, alberi da frutta e vite.Le lezioni teoriche hanno riguardato sia temi generali dell’agricoltura, sia temi specifici inerenti l’agricoltura biologica e biodinamica.
La prima fase di monitoraggio del livello di conoscenza ed esperienza degli allievi in tema di agricoltura, ha fornito gli elementi necessari per l’impostazione delle lezioni e delle metodologie di apprendimento. L’esame della situazione generale ha interessato sia il target degli utenti che i ritmi di vita specifici del carcere di sollicciano con particolare attenzione alla ripartizione temporale ed all’organizzazione del lavoro.
Le caratteristiche ambientali dell’organismo aziendale in tutti gli aspetti legati agli elementi costitutivi di un’azienda agricola hanno costituito l’altro versante del monitoraggio formativo.