Partecipare per rinnovare.
di Carlo Triarico
Abbiamo, in questi anni, percorso molte strade.
Progetti, incontri, collaborazioni, senza mollare un giorno. Siamo cresciuti. La durata è sostanza delle cose. Abbiamo ottenuto col governo il Piano strategico nazionale della bioagricoltura, in questo la biodinamica risulta tra le priorità per il Paese.
Non solo noi, ma i nostri alleati sono stati oggetto di attacchi pesantissimi, ma il fronte delle alleanze è cresciuto.
Ora è il momento per rinnovare profondamente il movimento biodinamico. Se non lo facciamo, non reggeremo al grande interesse che da più parti ci viene incontro. Ci sono aziende, cooperative, gruppi, ricercatori, rappresentanti della grande
distribuzione che sono interessati. Bisogna essere forti per accogliere i giusti e dissuadere chi vuole solo approfittare del nostro nome. Per questo il movimento deve rafforzarsi e unire tutti gli agricoltori che fanno biodinamica. Per questo
abbiamo un progetto fondamentale: il Piano triennale di sviluppo della biodinamica, che il consiglio dell’Associazione ha varato lo scorso mese. Il Piano comporta un rinnovamento e un rafforzamento dell’Associazione e del movimento,
con un ingente investimento di energie e denaro.
Già ci arrivano primi incoraggianti segnali di donazioni e sostegni e questo mi fa pensare: ce la faremo.
Ma tutto il movimento biodinamico deve essere unito nel cambiamento. È dagli agricoltori, soci e amici, che deve partire l’impulso per questo cambiamento. Chi fa agricoltura biodinamica può prendere in mano il futuro, contribuire a indirizzarlo. Occorre seguire, dire la propria, farsi e farci vivi. Ho scritto un appello, che è di incoraggiamento e ringraziamento per chi finora ha garantito il lavoro sociale. Lì chiedo però di rinnovarsi per rispondere alle sfide nuove. Siamo in tanti a volerlo.
Partiamo con le riunioni di soci e amici, per comprendere e decidere insieme i passi da fare. È dalla periferia e non dal vertice che dipende un organismo sociale sano.
La prima riunione, grazie al sostegno della Sezione Puglia, si è tenuta a Bari, con la partecipazione appassionata di agricoltori e la presenza di Antonello Russo, Marco Serventi e mia. Continuiamo questo tour italiano fatto di luce di idee e forze rigenerate.
Pubblico una sintesi programmatica dei punti emersi dalle riunioni di agricoltori biodinamici in tutta Italia quale programma di azioni per il prossimo consiglio direttivo chiunque venga eletto.
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Per il prossimo triennio in DEMETER ASSOCIAZIONE ITALIA ci proponiamo di riuscire a superare l’approccio formalistico che oggi la caratterizza, per concentrarci maggiormente sul contenuto sostanziale di un organismo di tutela. Questo ci sembra il miglior proposito per evitare che nel prossimo futuro si possano verificare episodi fallaci sia nella produzione, sia nei controlli, che vanifichino la reale consistenza della biodinamica nelle aziende. Tutto ciò per evitare che il marchio e la tradizione biodinamica, che è sottesa dal marchio, vengano a subire danni d’immagine, di fiducia e di senso. In un momento in cui l’agricoltura europea è al centro di una svolta importante, con tutte le pressioni sulle istituzioni da parte di chi vorrebbe veder fallire il modello agro-industrial-farmaceutico e di una parte fallimentare del mondo accademico è urgente consolidare il movimento biodinamico nelle organizzazioni già esistenti e in quelle in divenire (pensiamo al Polo Economico). L’azione di sensibilizzazione e di divulgazione dell’agricoltura biodinamica che l’Associazione biodinamica ha svolto negli ultimi 5 anni consente oggi a Demeter Italia di poter fare dei passi avanti con riflessioni importanti e ristrutturazioni efficaci. In particolare è urgente e necessario che nei prossimo tre anni si possano realizzare i seguenti obiettivi:
1) COLLABORAZIONE STRUTTURALE TRA ASSOCIAZIONE BIODINAMICA E DEMETER
a) E’ indispensabile da parte delle due associazioni il reciproco riconoscimento di un set di compiti specifici che vengono attribuiti quale compito specifico di pertinenza dell’organizzazione, in modo da lavorare su basi concrete di azione e adeguata distribuzione di compiti e responsabilità. Anche per ciò è necessario promuovere la compresenza di membri dei due consigli in ogni consiglio delle due associazioni. Questa presenza è urgente, con priorità assoluta, allo scopo di poter avere una percezione diretta e la collaborazione totale per il raggiungimento del bene del movimento biodinamico e delle due associazioni stesse. Questa unione porta in sé l’anelito di diventare la casa di tutte le realtà produttive e associative biodinamiche che vogliano contribuire al dialogo per il raggiungimento del medesimo obiettivo.
b) L’Associazione biodinamica svolga un ruolo di primo approccio formativo/selettivo per le nuove aziende che vogliono entrare in Demeter Italia. Le attuali prime visite effettuate da personale di Demeter e finalizzate a una “ispezione” che spesso verifica l’inadeguatezza dell’azienda rispetto allo standard e ai disposti di Demeter devono essere fatte dall’Associazione Biodinamica NON attraverso un’ispezione ma un approccio di tipo formativo relazionale a 360° che possa essere preparatorio e risolutivo per un ingresso nel sistema Demeter (configurando una conversione solida e duratura). Attualmente la proposta su cui lavorare si chiama Iter di consulenza formativa e va implementata insieme a Demeter per la maggiore efficacia sostanziale possibile
c) Promuovere eventi insieme, concordando una strategia di comunicazione e di azione verso il mondo esterno e le istituzioni.
d) Elaborare nuovi modelli e strumenti di valutazione su basi scientifiche dell’azione biodinamica nei suoli, vegetali, animali, e prodotti trasformati. Questo si concretizza a livello di promozione e adesione a progetti di ricerca, di formazione specifica, di ricerca di finanziamenti per eventi/azioni/progetti utili allo scopo.
2) RISTRUTTURAZIONE E RIMODERNAMENTO DEI PROCESSI DI LAVORO DELL’UFFICIO L’ufficio attualmente ha procedure che non godono di una velocità complessiva adeguata alle esigenze dei soci. Spesso risultano troppo lenti i risultati delle visite, le certificazioni, e in generale il lavoro che dalla visita giunge alla determinazione delle decisioni conseguenti da parte del consiglio. I costi di tutto questo sono troppo alti rispetto al servizio reso. E’ importante che:
– vi sia un’implementazione di un sistema gestionale su cloud che quadruplichi la velocità di tutti i processi di controllo, che le visite fatte su modello informatico on-line/off-line giunga in tempo reale alla percezione della Commissione di certificazione e alla Direzione tecnica
– il tecnico sia dotato di strumenti informatici dedicati e connessi online per compilare quel che serve alla visita
– la documentazione online sia accessibile ai membri della commissione di certificazione e all’ufficio, con una tracciabilità di letture e delle azioni dei singoli autorizzati. Che sia in tempo reale controllabile e misurabile.
– I compiti e deleghe ai funzionari Demeter devono essere strutturati in modo tale che decisioni rapide possano essere prese sia in caso di allerta che di urgenze poste in essere dai soci, dai tecnici o dalla commissione di certificazione.
3) ELABORARE INSIEME ALL’ASSOCIAZIONE BIODINAMICA NUOVI MODELLI DI AZIONE PER LA VALUTAZIONE DI INDICATORI BIOLOGICI PER LA VALUTAZIONE DELL’AZIONE BIODINAMICA NELLE AZIENDE E NEI TRASFORMATORI.
Nell’attuale dibattito in sede europea tra movimento biodinamico e Demeter International, Demeter assieme all’Associazione Biodinamica deve trovare nuovi modelli di valutazione e di strutturazione dei controlli che affianchino all’attuale approccio formalistico-giuridico metodi di valutazione gradualmente implementati su indicatori biologici che possano con oggettività pratica essere valutati ai fini del marchio. E’ sempre più urgente ricercare e promuovere le possibili innovative pratiche valutative in campo e in laboratorio che possano, sia aiutare gli agricoltori a percepire il grado di miglioramento del proprio suolo, delle proprie piante, frutti e animali come immediatamente rendere palesi eventuali truffe nell’ambito della trasformazione. Questo sarebbe senz’altro un aiuto importante allo sviluppo di una reale garanzia rispetto ai consumatori e, nel futuro, divenire strumento di aiuto e buon esempio per il mondo del biologico.
4) ELABORARE UNA O.P. BIODINAMICA NAZIONALE
Insieme all’Associazione biodinamica organizzare, concepire e proporre una OP biodinamica come germe per il terzo polo economico di cui tanto si parla da decenni ma che non si è mai realizzata. Questa nuova organizzazione avrà anche lo scopo di supportare le aziende e reti di aziende nel proprio miglioramento oltre a supportarne la collaborazione reciproca, così come supportare anche OP già esistenti che operano in relazione ai fini della Demeter.
L’assenza di una realtà associativa di tutti i produttori Demeter che completi l’azione formativa/culturale dell’Associazione biodinamica, ovvero quella di garanzia e certificazione di Demeter Italia con un gruppo forte in grado di creare, organizzare, sostenere il mercato dei prodotti biodinamici, rischia di divenire un vuoto che rende ardua la crescita della biodinamica e il lavoro degli agricoltori. La forza teorica della triarticolazione, spesso presentata come teoria astratta, può divenire realtà creativa attraverso lo strumento giuridico delle Organizzazione di Produttori che come tale può raccogliere tutta la produzione Demeter in Italia organizzandone il flusso e la vendita, a maggior ragione se finanziata dallo Stato. In questo triennio è importante lavorare a esaminare, valutare, strutturare e proporre un progetto di questo tipo. Farlo assieme all’Associazione biodinamica consente di sfruttarne appieno le ottime relazioni ad alto livello con il mondo ministeriale, regionale e delle organizzazioni di categoria.
5) VALUTARE LA POSSIBILITA’ DI TORNARE AD ESSERE ORGANISMO DI CERTIFICAZIONE BIOLOGICA
La riduzione dei costi di visita e una comunità controllata del bio che potrebbe nel tempo divenire biodinamica potrebbe essere oggi finalmente proponibile. Il livello formalistico e fragile dell’intero sistema di controllo italiano del bio potrebbe trovare un modello diverso proponendosi come sistema da un lato rispondente alle norme relative (non dimentichiamo che l’OdC rappresenta l’azione dello Stato su delega) e dall’altro trovare modalità nuove per motivare i produttori bio a non sfuggire alle regole (truffare), ma anzi a non trovare alcun motivo per farlo.
Questi 5 punti sono senz’altro centrali e realizzabili se i due direttivi collaborano intensivamente e costituiscono i fondamenti per una visione e una direzione comune che renderebbero un potenziale di produttività, efficacia e qualità uniche nel mondo del biologico. Possiamo e dobbiamo farcela.
Avrei voluto partecipare all’incontro tenutosi a Capannori (LU) il 24 giugno presso la Tenuta di Valgiano. Purtroppo la mia temporanea infermità me lo ha impedito. Tuttavia voglio contribuire alla discussione proponendovi la mia opinione sul tema. Non sarò breve, pertanto solo chi ha effettivamente interesse avrà la pazienza di leggermi.
Non sono un agricoltore, ma da 24 anni svolgo la libera professione di dottore agronomo fornendo consulenza alle aziende agricole e questo mi da modo di pensare di conoscere sufficientemente questo settore. Inoltre da 4 anni mi sono avvicinato all’agricoltura biodinamica, frequentando i corsi formativi organizzati da APAB e dalla Sezione Toscana, e prendendo parte alle attività di Sezione. Non pretendo di avere verità e mi scuso se ciò che dirò potrà apparire ovvio o insensato. Voglio comunque offrire il mio contributo, per ciò che di giusto e di sbagliato in esso c’è.
La tecnica è la traduzione in pratica di un modo di pensare. E’ pensiero che si materializza in atti, che diventa metodo. Chiediamoci: è più importante dare rilevanza al metodo o al pensiero che lo sostiene? Steiner ritiene che la giusta strada sia quella che persegue l’equilibrio tra i due, altrimenti si rischia che la biodinamica diventi solo gestualità o solo teoria.
Mi pare che, ad oggi, Demeter si sia focalizzata principalmente sull’osservanza del metodo, mentre l’Associazione per l’agricoltura biodinamica (che da ora chiamerò Associazione, per brevità) anche sulla diffusione del pensiero, tuttavia senza un ruolo preciso nella formazione dei produttori intenzionati a richiedere la certificazione Demeter, tanto che molti di essi sono rimasti interessati più al metodo che al pensiero.
Occorre chiedersi se la direzione che vogliamo che sia intrapresa dall’agricoltura biodinamica si orienti solo verso il metodo. Se è così, non occorre fare niente: succederà da sé. Ci stiamo già muovendo in questa direzione. Ma dove porterà questa strada? Nel rifiuto del pensiero, della filosofia di vita che esso esprime, per appropriarsi (oggi) della sola tecnica e forse (domani) del solo marchio.
Tuttavia, se vogliamo seguire il suggerimento di Steiner, è l’equilibrio tra pensiero e pratica che deve essere perseguito. Per far ciò occorre che Demeter e l’Associazione giochino un ruolo congiunto nel rilascio del marchio ai produttori agricoli.
Intendiamoci: la biodinamica è di tutti e ognuno può attuarla seguendo una propria personale strada.
Occorre, però, chiedersi: a cosa serve il marchio Demeter? A garantire i potenziali acquirenti di un prodotto che questo è stato ottenuto seguendo i principi (di metodo e di pensiero) dell’agricoltura biodinamica. Per questo, occorre che il produttore dia conto di ciò che fa a chi deve rilasciare questo marchio. Tra le cose di cui deve dare conto, non può essere trascurata l’adesione al pensiero filosofico che si esprime nel metodo di coltivazione da esso attuato (quello biodinamico). Come fare per accertare questo requisito? Attraverso un colloquio con persone esperte. Coloro che hanno già una riconosciuta conoscenza della biodinamica o dell’antroposofia potrebbero anche esserne esonerati, ma per gli altri dovrebbe essere obbligatorio. Per i neofiti tale colloquio dovrebbe identificarsi con l’esame conclusivo di un apposito corso di studi gestito dall’Associazione. Questo metterebbe al riparo dalla possibilità che il marchio Demeter venisse rilasciato a chi fosse interessato solo ad esso e non alla biodinamica.
Chi dovrebbe sostenere questo colloquio? Almeno colui che è responsabile della gestione tecnica, economica ed amministrativa dell’azienda; ossia, quella figura che oggi è definita “imprenditore agricolo”.
Ovviamente il produttore dovrebbe anche dar conto di mettere in atto il pensiero filosofico a cui ha aderito. Dovrebbe, cioè, dimostrare di applicare il metodo biodinamico. E qui occorre porsi una domanda: siamo sicuri che un produttore, per poter accedere al marchio Demeter, debba obbligatoriamente essere anche certificato Bio? Mi chiedo: perché un produttore biodinamico non può usufruire del solo marchio Demeter senza, per forza, dover ottenere quello Bio? Penso che in prospettiva futura si debba mirare a separare le due identità. A parte l’aspetto ecologico, l’agricoltura Bio di oggi è molto più simile a quella convenzionale che a quella biodinamica. Il fatto che, fino ad oggi, il produttore biodinamico sia stato costretto a certificarsi anche Bio è dovuto più ad un limite di Demeter che ad una reale necessità. Demeter dovrebbe organizzarsi per superare i suoi limiti. Una soluzione potrebbe essere quella di trasformare Demeter in un organismo accreditato per la certificazione Bio, oltre che unico dispensatore del proprio marchio. In questo modo può essere eliminato l’obbligo della doppia certificazione per i produttori biodinamici.
Chi di essi vorrà accedere al solo marchio Demeter (rinunciando alle agevolazioni che l’Unione Europea prevede per le aziende Bio) potrà farlo.
Chi vorrà entrambe le certificazioni potrà ugualmente continuare ad averle; entrambe rilasciate da Demeter.
In questo modo sarà possibile liberare il marchio Demeter da molti adempimenti burocratici e da molte conformità agli standard che attengono al mondo del Bio ma che non si confanno al pensiero filosofico della biodinamica.
Infine, una ultima riflessione: se il rilascio del marchio Demeter presuppone l’adesione del produttore al pensiero filosofico che sorregge l’agricoltura biodinamica, è corretto rilasciarlo a qualunque tipologia di azienda agricola, oppure, per loro strutturazione, alcune di esse sono incompatibili?
Una delle prime indicazioni che Steiner ci da parlando di agricoltura è che questa deve tendere all’individualità agricola, dopo essersi configurata come organismo agricolo. E’ vero: ammette che ciò sia difficilmente raggiungibile della sua completezza, tuttavia, dice, che a essa si deve tendere.
Può, quindi, essere considerata biodinamica un’azienda che rinuncia a perseguire questa finalità? Che non mostra, nemmeno, di voler andare in questa direzione? E che, anzi, si orienta volontariamente verso una spiccata specializzazione colturale pur avendo le potenzialità economiche e territoriali per poterlo fare?
Non mi riferisco alle piccole e piccolissime aziende dove l’estensione territoriale e la limitata redditualità costringono ad una specializzazione, ma a quelle grandi aziende, spesso gestite da società per azioni, che pur disponendo di dimensioni territoriali ampie e di capitale adeguato mirano alla specializzazione spinta, orientate in ciò solo dal profitto. Non può essere il solo profitto a far rinunciare al perseguimento dell’individualità agricola. Forse occorre avere il coraggio di affermare l’incompatibilità di queste aziende con la biodinamica e quindi con il rilascio del marchio Demeter.
Hai ragione Giovanni, è un lungo e importante lavoro da fare per l’evoluzione degli standards che comunque nelle linee generali possono essere modificati solo in modo aggiuntivo e mai superando i limiti minimi fissati perché si tratta di standard internazionali. Ricordo che l’associazione non ha compiti di riconoscimento di corsi fatti da altri perché non è il suo mestiere. E’ un punto che si supera se il lavoro di implementazione del cosiddetto Iter di consulenza formativa cominciato tra Demeter e Associazione va avanti velocemente. In questo ho grandi speranze
Giovanni Legittimo, direttore e consigliere Demeter Italia interviene in risposta a Bridgette Olsen:
Cara Bridgette, mi spiace dover intervenire per precisare affermazioni fatte senza un supporto di fatto all’oggetto di quel che si scrive. Gli standard australiani li abbiamo presi in considerazione in commissione standard insieme a marco lapo e io. Abbiamo inserito nel l’elaborato ispettivo la prova della vanga e valutazioni sulla gwstione dei preparati bd. Ad oggi Esprimere come demeter la valutazione secondo gli standard australiani al posto di quelli della demeter internazionale comporta ancora del lavoro da fare da parte di tutti. Ed è un compito arduo. Abbiamo già modificato gli standard di produzione con il contributo di Saverio, Michele Lorenzetti .È un bene se questo dibattito aperto e costruttivo continua anche dopo le assemblee biodinamiche. Ma spiace quando si insinua che ‘”dall’alto” vi è una certa sordità a concrete proposte di cambiamento. Spero che arriveremo ad essere più partecipi tutti , come in questa sede viene affermato da me e da altri. Leggo con piacere la disponibilità dell’associazione biodinamica ad una concreta e fattiva collaborazione con AGRICOLTURA VIVENTE. Per qualificare le verifiche demeter alle aziende agricole e istruire i tecnici , con l’aiuto di tutti ci arriveremo. Non è facile con i tempi stretti che abbiamo nello organizzare il piano controlli e coordinare incontri di aggiornamento con tutti i tecnici. Mancano tecnici che conoscono bene l’agricoltura biodinamica pertanto anche ka qualità delle verifiche a volte non è sufficiente. I tecnici che demeter incarica direttamente per le verifiche approfondite sono molto pochi sul territorio nazionale. C’è bisogno che associazione biodinamica formi tecnici capaci di fare una buona consulenza biodinamica e che possano essere usati da demeter come tecnici ispettori per un miglioramento della qualità biodinamica in senso lato. Auspico che gli incontri di formazione tra agricoltori organizzati da AGRICOLTURA VIVENTE vengano in un prossimo futuro riconosciuti dalla ASSOCIAZIONE PER L’AGRICOLTURA BIODINAMICA in modo da migliorare l’applicazione pratica e l’impostazione delle aziende biodinamiche
Carlo Triarico ha risposto al precedente post di Bridgette sempre sul gruppo di whatsapp:
Grazie Brigitte, condivido il tema standard Au con valutazione suoli, loro evoluzioni e aiuto ed essere d’esempio e sostegno. Su ispezioni demeter non posso dire, ma su supporto convinto dell’associazione biodinamica sí, iniziamo subito questo, gli incontri e diamo a tutti i soci questa occasione di far conoscere il lavoro, che diventi comune e facciamo sapere che l’associazione biodinamica in Italia lo condivide e accoglie
Bridgette Olsen dell’associazione Agricoltura Vivente è intervenuta sul gruppo di whatsapp relativo alla discussione sui temi di questo blog e riporto i suoi pensieri.
Alex Podolinsky che è stato anche qui recentemente ha affermato che le aziende italiane che praticano il metodo BD effettivo fanno da traino al resto d’Europa. Sarebbe auspicabile che anche Demeter Italia accogliesse i metodi usati in Australia di valutazione oggettiva del terreno e delle coltivazioni biodinamiche. Anni fa ho tradotto per conto di Demeter Italia gli Standard di Demeter Au. Spero che il nuovo direttivo li prenda in considerazione. Da più di un anno Agricoltura Vivente, associazione con conta 70 aziende BD professionali su tutto il territorio italiano, ha invitato tutti i soci Demeter a partecipare ai suoi incontri aziendali. Ne è venuto uno solo. Non so se per mancanza di comunicazione dall’ alto… Ci siamo inoltre proposti di aiutare sia con le ispezioni sia nel fornire supporto tecnico alle aziende che richiedono il marchio Demeter. Non abbiamo ricevuto nessun riscontro a riguardo. Insomma noi ci siamo. Pronti a collaborare per il futuro della Terra.
Questo quel che ho potuto riportare sui miei appunti della riunione del 25 giugno 2016 a Latina. Mancano moltissimi interventi ma è quel che ho potuto scrivere durante il dibattito.
La riunione è stata bella, frequentata e animata da 21 presenti a rappresentare 13 aziende agricole di cui 12 a marchio. Presenti Carlo Triarico, Marco Serventi e Antonello Russo. Presenti aziende laziali, altoatesine, pugliesi, campane.
Antonello ha ricordato già alcuni punti discussi qui in questo gruppo. Provo a scrivere quel che sono riuscito ad annotare.
Apre l’incontro Pasquale Falzarano di Agrilatina, che ospita l’incontro. Afferma che è un momento molto importante di fermenti di rinnovamento non solo nel nostro movimento ed è importante riuscire a controllare la tendenza alla paura e chiusura verso il cambiamento perché questo può far sviluppare molto il movimento per rispondere alle necessità del tempo odierno.
Introduce ai temi di quest’incontro Carlo Triarico che ripercorre gli eventi degli ultimi 5 anni dell’azione dell’Associazione Biodinamica sul versante sia interno (rinnovamento delle sezioni e azioni locali, istituzione dell’Iter di consulenza formativa, ristrutturazione del bilancio) sia sul versante esterno (presenza attiva e propositiva nel Ministero dell’Agricoltura con referente costante nel Viceministro Olivero e del Ministro Martina, in Agribio di cui l’associazione biodinamica ha la vicepresidenza e una presenza nella Commissione Mezzi tecnici, inserimento della biodinamica nel Piano Strategico Nazionale per il biologico e nei piani di formazione per gli Istituti Tecnici Agrari, i convegni internazionali di Firenze, Milano e il prossimo tutto agronomico di Napoli, Azione per fare corsi universitari in agricoltura biologica biodinamica che verranno presto presentati in un paio di università, presenza sulla stampa e sui mezzi radiotelevisivi e attivazione del dibattito su agricoltura, economia e scienza, azione contro il glifosato insieme al forum) . Sostiene l’importanza che Demeter sia rafforzata e strutturi un percorso di azioni insieme all’associazione biodinamica perché il livello dello scontro e dei problemi anche legislativi che verranno a portare ulteriori difficoltà agli agricoltori richiede ORA una compattezza e sostegno reciproco delle due organizzazioni e degli agricoltori che vanno sostenuti e difesi. Fa l’esempio dell’IARC che dimostra che il glifosato è dannoso attraverso la pubblicazione di dati e metodi in assoluta trasparenza e leggibilità e quello dell’EFSA che invece non fornisce dati e metodi e dichiara che non è dimostrato che il glifosato sia cancerogeno. Trasparenza contro opacità. Due quindi sono le vie sociali e culturali per vincere le battaglie e per crescere. Lo stesso è importante fare nel movimento biodinamico: solo la compartecipazione, trasparenza, discussione e fatica di condividere e discutere tra tutti i soci di entrambe le associazioni può far crescere il movimento trasformandolo in comunità viva, attiva e propositiva. Per questo, tra le altre cose propone di far partecipare ai consigli direttivi dell’associazione biodinamica consiglieri della Demeter e chiederebbe così a Demeter di fare lo stesso nei propri consigli.
Antonello Russo interviene dicendo che in realtà in questi decenni non si può parlare di vera e propria comunità biodinamica che di fatto non è mai esistita. Tuttavia il percorso per crearla è quello di avere coscienza di cosa sia l’essere spirituale della biodinamica e di come farlo crescere allora forse si arriverà alla formazione di una comunità biodinamica. L’Associazione Biodinamica ha avuto modo di sperimentare in questi anni un fermento di rinnovamento e attività che può dire di aver iniziato un percorso per divenire comunità biodinamica. Demeter Italia invece ha nel tempo costruito una struttura di lavoro specializzata nel controllo e quindi nella certificazione. Un lavoro quindi sul piano strettamente giuridico e specializzato così come il suo Statuto contempla. Molti anni fa Demeter era un aggregato di aziende e persone che muovevano i primi passi nel mondo del controllo ma inesperti e poco formati per i compiti anche legali che necessitavano. Ora la burocraticità e strutturazione documentale del lavoro demeter diviene un punto di difesa anche nei tribunali rispetto a rivalse, ricorsi e cause intentate da soci e non. Questo è un valore specifico che è bene non cambiare.
Demetrio Parlapiano afferma che è molto importante fare attenzione ai grandi gruppi, cooperative ed entità economiche che si affacciano e si affacceranno sempre di più per rispondere a clienti che chiedono il prodotto biodinamico: concedere il marchio senza una solidità formativa, tecnica e concettuale a garantire l’applicazione della biodinamica ai massimi livelli in questi gruppi e aziende può portare a un danno molto grande per le piccole e medie aziende che da decenni fanno biodinamica. Prestare attenzione a una qualità dei controlli seria e maggiormente competente è compito urgente di Demeter.
Donato Ciofini rileva alcune criticità nel lavoro di controllo Demeter: la struttura di lavoro è sottodimensionata rispetto alle necessità di un controllo serio; non ha accesso ai documenti del SIAN; il livello di preparazione specialistica dei tecnici è inadeguata per riuscire a filtrare e fare un controllo approfondito soprattutto nelle aziende complesse anche di trasformazione, le procedure sono ti tipo cartaceo la cui gestione rallenta enormemente la risposta documentale alle aziende; non vi è un sistema rapido informatizzato per poter controllare davvero in tempi veloci i propri dati compresi quelli base tipo superfici, produzioni, e via dicendo. Va fatta un’operazione profonda di riforma della struttura e delle procedure per rendere adeguata Demeter ai tempi moderni.
Gigliola Rosini rimarca che l’obbligo delle aziende al biologico oggi contempla almeno due ispezioni, due pagamenti, due aggravi di tempo e chiede, essendo oggi maturi i tempi, se non sia il caso di tornare a rendere Demeter un Organismo di Controllo per il biologico.
La signora Russo ricorda il proprio excursus di Proboviro Demeter molti anni fa che le hanno consentito di verificare che proprio la burocraticità e ridondanza cartacea ha consentito al giudice della causa Conforti verso Demeter di dare ragione piena all’associazione. E rileva che senz’altro il compito giuridico di Demeter è l’unico compito a cui si deve dedicare perché ne è la mission centrale e ben diversa da quella dell’associazione biodinamica. La confusione tra i ruoli per cui si chiede a Demeter di occuparsi di altro che del lavoro giuridico è sbagliata. Ricorda che i consiglieri hanno la responsabilità in solido rispetto a tutto quel che la Demeter fa. Il cambiamento sarà possibile quando i consiglieri saranno liberati da questo peso . Concorda sul fatto che la proposta di Gigliola sia importante e quindi chiede di poter attivare un lavoro di discussione preso tutti i soci utilizzando anche gli strumenti informatici e la Rete per aprire il dibattito e convocare un’apposita assemblea straordinaria dei soci per deliberare la formalizzazione di una richiesta al Ministero dell’Agricoltura di riconoscimento come OdC.
Si apre una discussione in cui si ricorda la necessità di un nuovo Statuto Demeter e a questo proposito Carlo Triarico ricorda che non ha senso creare uno statuto nuovo se prima non si ha chiaro quale sia la direzione verso cui si vuole portare Demeter nel medio e lungo termine: lo Statuto è lo strumento per il quale si conforma il lavoro VERSO UNA DIREZIONE in cui si vuole portare la comunità demeter. Gli strumenti sono mezzi che devono conformarsi alla natura dei fini sociali di uno statuto.
Enrico Amico interviene sottolineando l’importanza di avere chiara la missione che Demeter e Associazione Biodinamica devono avere. In particolare Demeter deve superare il semplice lavoro tecnico ed esprimere un consiglio che possa lavorare alla politica, alle relazioni esterne e interne al movimento biodinamico. La situazione giuridica, economica, ambientale e politica è diversa rispetto a vent’anni fa ed è necessario essere sul pezzo come movimento organizzato dei biodinamici. La crescita del Bio è stata dirompente nell’arco di 25 anni sul piano economico e delle superfici coltivate, ma il settore della ricerca, della formazione, delle competenze tecniche , scientifiche e nel modo in cui le organizzazioni hanno operato e sono strutturate NON è cresciuta di pari passo. Questo ha aperto un indebolimento della qualità del Bio con l’ingresso incontrollato di falso bio e di bio semplicemente routinario e di sostituzione. Il governo di un fenomeno deve crescere in tutti i settori. La forza che l’associazione biodinamica deve mettere nel campo di formazione, ricerca e azione politica è un aiuto prezioso per Demeter che deve muoversi insieme in un sostegno reciproco con le forme organizzative più moderne e attive. Bisogna prepararsi ed essere pronti e anticipare le nuove sfide dell’agricoltura del futuro. Per questo è fondamentale capire DOVE VOGLIAMO ANDARE. La Demeter certo che si può cambiare, renderla più adeguata alle esigenze reali perché la Demeter siamo noi.
Carlo Noro afferma che il fondamento di qualsiasi confronto col mondo esterno di fonda sul METODO biodinamico che oggi abbiamo e che una volta invece non avevamo quando era più forte il fascino filosofico della biodinamica rispetto a quello pratico e agronomico. Riportare quindi la ricerca e la proposta anche economica sull’efficacia indiscutibile del metodo è la via maestra per una solida affermazione della biodinamica nel mondo. Questo si può realizzare utilizzando le aziende che davvero in modo professionale riescono a realizzare l’HUMUS in modo progressivo efficace e ininterrotto. Il metodo va fatto conoscere agli agricoltori toccando con mano quel che le migliori aziende professionali riescono fare. Oggi è possibile. Si può fare.
Antonello Russo interviene dicendo che quello che è stato detto è tutto bello e che l’entusiasmo è però insufficiente a modificare la realtà. L’entusiasmo si spegne subito e poi rimane solo la dura realtà Quindi ribadisce che il compito di Demeter è solo quello di occuparsi del controllo e di farlo in modo che sia inattaccabile e documentalmente strutturato in modo da difenderne l’operato rispetto alla legge e ai soci. Tutto quello che si è citato è compito dell’associazione biodinamica e non di Demeter.
E’ importante che si strutturi un polo economico che finora è mancato nella triarticolazione che il movimento deve avere.
Marco Serventi ricorda che Demeter finora si è concentrata sul fattore “formale” per avere tutte le carte in regola rispetto ad attacchi esterni quali quelli del tribunale nella causa Conforti tesa a invalidare l’elezione del consiglio di allora. Questa parte del lavoro demeter è il portato da un lato di quel che è la realtà giuridica nazionale e dall’altro però una espressione culturale eccessivamente spostata verso il formalismo giuridico. L’essere concentrata nella forma e identificando la forma con la sostanza è venuta pian piano a spengersi la sostanza stessa. Rileva che sul piano della forma non può che passare il peggio delle truffe e che il sistema così concepito porta a una fragilità del sistema demeter molto pericolosa. Basta sistemare le “carte” e dichiarare di aver dato il rame nei livelli , i preparati dappertutto e nelle quantità dichiarate, avere qualche fattura, ma assicura che tutto questo capita sia solo carta. Ricorda che due sono i pilastri, come diceva Giuseppe Leonelli, su cui dal dopoguerra si fondano l’azione politica, culturale, sociale e organizzativa degli stati europei e della federazione europea: il riduzionismo scientifico e il formalismo giuridico. Il primo è sul fronte culturale e scientifico e tende a rendere tutto un meccanismo esseri viventi e umani compresi, e l’altro è quello che svuota di sostanza qualsiasi relazione tra esseri umani affermando quel che spesso sento dire anche in Demeter “La Forma è Sostanza”! La verità formale è indipendente da quella sostanziale. Allinearsi a questo modo di pensare significa portare a morte la peculiarità della biodinamica che afferma la forma quale espressione degli infiniti tipi di sostanza: sulle vie della forma si giunge a poter comprendere la natura della sostanza. E’ questo il limite che va superato in Demeter pena trasformarla in un tallone d’achille che presto farà crollare la credibilità del movimento biodinamico e del suo metodo su cui con tanto sacrificio sta lottando l’associazione biodinamica. Presto scandali ben più grandi di quello che possiamo immaginare potrebbero travolgere insieme al bio anche Demeter e questo non possiamo permettercelo. La via per ridare sostanza alla forma è quella di una collaborazione stretta e strutturale con l’associazione biodinamica per agire insieme rafforzando il lavoro specifico di ognuna delle due organizzazioni. Ma questo va fatto ORA perché è ora e non domani la sfida che il mondo chiede a tutti noi. Va superata questa statica abitudine di rimanere fermi alla sola tutela giuridico-formale in Demeter e va riformato lo Statuto in modo da liberare il consiglio dallo svolgere riunioni in cui la maggior parte delle ore è passata a rivedere il lavoro di commissioni e dipendenti rallentando la finalizzazione dei processi di certificazione. In questo modo ci si può dedicare, se se ne ha facoltà, all’elaborazione della politica di marchio e delle azioni di sistema insieme all’associazione biodinamica. Ricorda che è emersa nelle assemblee in altre regioni che un modo di gettare le basi per un Polo economico è quello di creare un OP BIODINAMICA in cui TUTTI i produttori a marchio possono concorrere sul territorio nazionale al governo e creazione del mercato per i propri prodotti. Da qui si potrebbe partire per completare una meno astratta triarticolazione che spesso pare più una forma ideologica che una reale proposta pratica. Per la prossima assemblea sarebbe bello ci fossero nuovi membri del consiglio tra le eccellenze professionali che ci sono tra i soci e in particolare auspica la presenza femminile di almeno una imprenditrice perché possa portare un “asset” diverso al lavoro del consiglio.
Pasquale Falzarano propone di creare da parte dell’associazione biodinamica insieme a Demeter di convegno regionali professionali e pratici su aspetti importanti quali:
– Gestione del terreno
– Gestione preparati
– Gestione sovesci
– Gestione delle macchine
Un lavoro annuale per convegni specifici regionali può poi confluire nei convegni nazionali dell’associazione biodinamica. Si può quindi allargare anche ai biodinamici “formali” un concreto aiuto a crescere e riempire di sostanza il loro lavoro migliorando la loro economica con la maggior qualità.
Domenico Genovesi
Ricorda che nel Lazio per esempio si può concorrere ad avere finanziamenti se gruppi di aziende si riuniscono con un progetto preciso . Spiega poi le altre possibilità di finanziamento e sostenibilità di progetti biodinamici di ricerca, di sostegno a cui possono concorrere le aziende biodinamica laziali.
Terminata con partecipazione l’assemblea interregionale dei biodinamici dell’ Italia Centrale il 25 giugno presso Agrilatina a Latina.
Posto qui la sintesi fatta da Antonello Russo presidente Demeter italia :
Cari tutti, con grande piacere e con qualche sacrificio ho partecipato alla riunione di ieri presso gli amici di Agrilatina,i quali ,come sempre, sono stati meravigliosamente ospitali. E’ stato un incontro interessante per i numerosi spunti emersi che hanno riguardato il lavoro non solo di Demeter ma di entrambe le nostre associazioni in vista delle importanti assemblee del 2 e 3 p.v. Per completezza di informazione cerco di elencarle sinteticamente :
1) autonomia delle sez. regionali dell’Ass. biod. per accedere ai fondi regionali dei PSR ( reti di aziende agricole per la promozione dei prodotti, per l’apertura di punti vendita , etc..)
2) urgenza che l’Ass. biod. formi tecnici in grado di fare consulenza bd e controlli demeter
3)le preoccupazioni dei soci Demeter per eventuali pissibili ingressi sul mercato di grossi operatori economici. A questo proposito ho descritto le misure adottante sinora dal consiglio Demeter per tutelare le aziende socie.
4) riconsiderare la podsibilita’ che Demeter Italia chieda al MIPAAF il riconoscimento di Org.di Controllo bio per evitare che i soci Demeter paghino 2 volte
5) la necessita’ di creare un terzo polo economico ( secondo i principi della triarticolazione sociale ) nel quale affrontare le strategie di mercato delle az. demeter ( esempio ” gruppo vino demeter” ) oggi infatti di questo se ne e’ fatto carico il cons.demeter che ,invece , essendo il polo giuridico deve occuparsi di controllo,cerificazione e tutela legale del marchio
6) esigenza di organizzare a cura dell’ Ass.biod. convegni regionali o interregionali nei quali RITORNARE a incontrarsi tra agricoltori per scambiare esperienze e conoscenze. Tali convegni poi dovrebbero sfociare in un convegno annuale nazionale.
Auguro a tutti tanta partecipazione e buoni pensieri per le prossime assemblee.
E’ terminata la riunione in Toscana convocata in 2 giorni e mezzo e quindi sono potuti intervenire in pochi ma il dibattito è stato interessante e le analisi condivise hanno abbracciato gli ambiti positivi realizzati da Demeter in questi anni e provo a sintetizzare alcune considerazioni emerse in questa riunione che ha avuto modo di godere dellagentile ospitalità di Saverio Petrilli nella Tenuta di Valgiano. Le aziende a marchio presenti erano: Tenuta di Valgiano, Tenuta di Poggio, Caiarossa, San Cristoforo, Peperita. La presentazione di Carlo Triarico ha illustrato le ragioni dell’iniziativa di far incontrare gli agricoltori di entrambe le associazioni per far fare una slato di qualità alla vita sociale di entrambe e per sostenere il rafforzamento di Demeter nella qualità del suo lavoro e della sua presenza nel movumento biodinamico. Ha sottolineato i punti deboli del movimento biodinamico rispetto a realtà produttive molto grandi che in futuro a breve chiederanno di entrare nel sistema del marchio: insieme a molti agricoltori sinceramente biodinamici c’è la possibilità di un ingresso di aziende e cooperative che lo farebbero strumentalmente costituendo poi un rischio di pura biodinamica formale. Questo richiede una presa di coscienza e un lavoro comune tra Demeter e Associazione per evitare che possano esserci situazioni in cui il marchio venga danneggiato. Il lavoro comune che sta tentando di fare con Demeter è finalizzato a sostenerne la qualità per poter aiutare a una formazione e messa in rete degli agricoltori onde ridurre i rischi di un formalismo tecnico che, in biodinamica davvero non ha ragione d’essere. Per Franco Pedrini è importante che Demeter e Associazione abbiamo un orizzonte, un focus comune in cui roganizzarsi e sostenersi vicendevolmente. Sottolinea i rischi di una visione solo burocratica e formalistica dei controlli e l’eccessivo costo del marchio per l’agricoltore piccolo. Propone di trovare un modo per cui i piccoli agricoltori possano essere gravati di un costo fisso e più leggero di quanto oggi pagano. Sostiene la necessità che i dipendenti Demeter non siedano nel consiglio direttivo per evidenti conflitti d’interesse da un lato e per un minor peso che gli agricoltori hanno in consiglio. Ha fatto l’esempio della modalità dei controlli in Australia e dei costi relativi al marchio.Francesco De Filippis di Tenuta di Poggio (Brand: Cosimo Maria Masini) ha portato l’esempio di Renaissance Italia che sta cercando di stabilire una certificazione condivisa con il marchio Agribiodinamica come tentativo per trovare un metodo valutativo non fondato sulle carte ma sui processi. Sostiene l’inadeguatezza del sistema di controllo attuale a una percezione qualitativa della biodinamica in azienda. Il responsabile agronomico di Caiarossa ha ribadito che il consumatore dovrebbe avere una linea molto chiara di quando un prodotto è realmente biodinamico e quindi con un livello qualitativo della biodinamica percepibile e alto e quando invece un prodotto e unìazienda è nel processo di arrivare a un livello qualitativo biodinamico base. Saverio Petrilli ha ricordato che in Australia vige un controllo sul campo e sui prodotti tale da essere fondato su indicatori biologici oggettivi e non sulle carte. D’altra parte la costruzione di un modello di questo tipo è fondamentale per il cambiamento d’approccio di Demeter Italia come anche di Demeter International. Ma forse si può cominciare a proporre un controllo ogni tre o quattro anni fatta da un agricoltore che sa ben percepire indicatori biologici oggettivi in un’azienda per indicarne l’applicazione agronomica e agroecologica della biodinamica. Ma al momento ancora non ci sono abbastanza persone in grado di fare questo e quindi non possiamo che organizzare come compito dell’associazione biodinamica la preparazione di esperienze di questo tipo. Ha anche ricordato che l’iperburocrazia percepita dalle aziende ha una ragione fondata sull’esperienza di Demeter con tribunali e avvocati al punto che il formalismo giuridico è stato implementato come garanzia di successo in termini legali. L’esperienza del gruppo del vino con Demeter è stata positiva e ha avuto accoglimento e analisi delle proposte in modo soddisfacente e quindi per questo non ritiene di candidarsi in quanto preferisce continuare a dare il contributo dall’esterno anche perché non sopporterebbe consigli direttivi in cui si leggono verbali per ore. Secondo Saverio il ruolo Demeter dev’essere altissimo e non deve essere coinvolto in azioni commerciali in quanto sono giudici terzi e indipendenti del rispetto degli standards. o ho sottolineato l’importanza che gli agricoltori siano attivi nella vita associativa sia Demeter che dell’Associazione Biodinamica e che vi sia il coraggio di assumersi le responsabilità delle proposte e delle idee sostenute. La rivitalizzazione spinta della vita sociale dell’associazione biodinamica è un esempio che è possibile e un rinnovamento dello Statuto Demeter si può fare basta organizzare bene e in modo trasparente condividere con i soci questo percorso. Il limite storico di questo statuto è che impegna troppo il consiglio nella routine d’ufficio. Ho ricordato i punti emersi dalle riunioni del trentino alto adige e in emilia come dato condiviso da tutti e ho ricordato i nomi emersi come proposta di candidatura in alto adige. Per quel che mi riguarda non ho presentato la mia candidatura anche per il non gradimento nei miei confronti dell’attuale consiglio direttivo e vorrei molto che si definissero i punti operativi e vincolanti per il futuro consiglio come volontà dei soci e su questo se serve ci sono, ma se, come auspico, entrano agricoltori come quelli proposti in queste riunioni aperte volentieri lascio. A me interessa che si realizzi: 1) la collaborazione stretta con l’associazione biodinamica per dormare un formidabile blocco operativo ciascuno nel suo ambito e col sostegno pratico reciproco. 2) riforma dello statuto ma con un intento inclusivo e socialmente attivo. 3) implementazione di un sistema gestionale su cloud che quadruplichi la velocità di tutti i processi di controllo (ho valutato già 3 sistemi e uno di questi mi pare migliore e in linea con l’evoluzione tecnologica: al prossimo consiglio lo proporrò) 4) insieme all’associazione biodinamica creare una OP biodinamica come germe per il terzo polo economico che completerebbe il movimento biodinamico 5) elaborare un modello di costi più leggero per le aziende a marchio.
Un nuovo appuntamento regionale: si terrà a Capannori (LU) il 24 giugno 2016 alle ore 10.00 presso la Tenuta di Valgiano – Via di Valgiano, 7 55010 – Valgiano – (Tel: 0583 402271) l’assemblea di tutti i biodinamici toscani sia con marchio Demeter che soci solo dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica per confrontarsi, discutere, proporre idee, prospettive, programmi in vista delle due assemblee del 2 luglio 2016 (Demeter Italia) e del 3 luglio 2016 (Associazione per l’agricoltura Biodinamica). Alle ore 13 terminerà l’incontro.
http://www.biodinamica.org/2016/06/assemblea-dei-biodinamici-toscani-il-24-giugno-a-capannori-lu/
Terminata ieri l’assemblea degli agricoltori emiliani alla Coop. La Collina. Il dibattito è stato interessante . Presenti delle due associazioni, Carlo Triarico, Marco Serventi e Giovanni Legittimo. Sono stati espressi da Triarico i motivi di queste riunioni regionali che in sintesi sono:
1) Fare incontrare gli agricoltori biodinamici, i soci delle due associazioni e far emergere idee, analisi, critiche, proposte, obiettivi in modo diretto, trasparente senza intermediari
2) Elaborare in questo, una prima esperienza di condivisione e creazione di una “vision” sugli obiettivi di medio e lungo termine che segnino una direzione del lavoro Demeter e dell’Associazione Biodinamica.
3) Elaborare per il prossimo consiglio Demeter punti su cui concentrarsi per il prossimo triennio di “governo” dell’associazione.
4) Trovare soci che intendano realizzare questi punti e che per questo si candidino in prima persona al consiglio direttivo.
5) superare il vecchio e poco sano metodo di discutere di CHI si candida basato su discussioni tra pochi e al di fuori del corpo sociale, a favore invece di una partecipazione degli agricoltori e dei soci che elaborino insieme il percorso delle due associazioni. Candidarsi solo per il proprio nome o chiamare a candidarsi senza una elaborazione su quale Demeter vogliamo costruire e sulla direzione “politica” che deve sviluppare in relazione al mondo non produce effetti positivi.
La discussione è stata franca, piena di spunti che dal confronto tra aziende e i membri presenti dei due consigli direttivi.
Giovanni Legittimo ha avuto occasione di spiegare alcuni dettagli importanti e i punti critici del lavoro Demeter.
Unanime è stata l’espressione che sia importante non concepire l’essere eletti in un consiglio quale rappresentanza di interessi particolari o localistici, ma piuttosto come dono dei propri talenti, capacità e cultura per sviluppare il bene comune del mondo biodinamico. Si è osservato che i nomi proposti per esempio nella riunione del Trentino Alto Adige non si sono “autocandidati” ma sono emersi come proposte di soci che indicavano in altri soci elementi utili al bene comune con la conseguente richiesta di candidarsi.
Alcuni punti che sono emersi come azioni che il prossimo consiglio dovrebbe attuare nel triennio in questa riunione credo di poterli sintetizzare così (prego chi c’era di completare, correggere o aggiungere):
a) Elaborare insieme all’associazione biodinamica in modo intensivo modalità, funzioni, compiti anche strutturali di integrazione massima tra le due associazioni.
b) Concepire un nuovo Statuto Demeter che sia all’altezza delle esigenze e prospettive richieste a un marchio moderno quale sta diventando. In questo cercare di rinforzare la collaborazione di cui al punto a) in modo che sia inclusivo e non una struttura rigidamente chiusa in se stessa
c) Si aggiornino gli strumenti operativi della Demeter in modo tale da alleggerire, rendere fluidi e veloci i processi eliminando i blocchi , ostacoli o malfunzionamenti delle procedure interne a Demeter .
d) Insieme all’associazione biodinamica si gettino le basi per un polo produttivo a marchio che possa nel tempo divenire “de facto” il terzo protagonista organizzato e cioè quello economico. Con modalità moderne e sfruttando le leggi attuali che lo consentono (per es. OP biodinamica)
Claudio,
1) la definizione dei ruoli delle due associazioni è sempre stata chiara. Ora credo sia opportuno addivenire a una collaborazione stretta anche operativa tra e due organizzazioni unite da una visione comune per il medio e lungo termine. L’elaborazione di un percorso che è biunivoco (verso la ristrutturazione interna del proprio lavoro e l’altro verso l’esterno nell’azione politica per lo sviluppo di un’agricoltura vera e la proposta di un nuovo modello agricolo) si può fare se il metodo di lavoro dei due direttivi diviene intenso, snello e di elaborazione continua delle strade da percorrere. E’ mancato proprio il contatto quotidiano tra questi due gruppi di persone nei decenni passati. Non c’è stata condivisione per fare sinergie: ognuno con il proprio compito ma insieme a completare il percorso biodinamico in Italia. Emerge da qualche anno l’insufficienza dello Statuto Demeter che richiede una modifica con i 2/3 dei voti dei soci. Questo significa una vera assemblea piena. L’aggiornamento dello statuto demeter deve essere quindi nel programma e nell’azione del prossimo consiglio: ma in che chiave debba essere elaborato il nuovo statuto va elaborato insieme collaborando tra i due consigli. Perché può essere uno statuto che blocca o fa crescere.
2) Il compito di elaborazione degli standard al momento è affidato a una commissione tutta interna a Demeter. Questo potrebbe essere modificato includendo nella commissione gli esperti sui vari argomenti anche dell’associazione biodinamica. Questo implica anche un adeguamento dell’associazione: avere un centro studi, un gruppo che lavori alla ricerca etc. Queste sono cose che consentono l’aggiornamento scientifico e tecnico utile ad affrontare le domande e supportare il lavoro Demeter e che sono incluse in un Piano di Sviluppo dell’Associazione Biodinamica che stiamo elaborando nell’associazione. Il punto che dici quindi è proprio uno di quelli che vanno sviluppati nell’ottica delle sinergie. E i finanziamenti per sviluppare centro studi, gruppi di ricerca etc. si possono trovare sia da privati che dai finanziamenti sul piano strategico per il biologico del ministero e via dicendo.
Avvisiamo che c’è stata una modifica del programma relativo alla riunione nel veneto: NON PIU’ IL 18 MA VENERDI’ 17 ALLE ORE 19.00 sempre a Oriago. Verificate sempre orari e date delle varie assemblee sulla pagina http://www.biodinamica.org/2016/06/assemblee-regionali-agricoltori-giugno-2016/
Innanzi tutto sono molto contento di questo nuovo stimolo di discussione e complimenti sinceri per l’intenzione per la quale, avete tutto il mio sostegno incondizionato.
Vorrei però cortesemente chiedere un paio di cose per comprendere meglio……. chi fa cosa :
1. Quale ruolo si pensa debba svolgere l’Associazione Biodinamica e quale quello di Demeter ?
2.I disciplinari dell’Agricoltura Biodinamica sono compito dell’Associazione o della Demeter ?
3. L’art.6 dello statuto che regola l’ingresso in Demeter al parere dell’Associazione Biodinamica della Regione di appartenenza, è in essere oppure no ?
4. Per tutte le regioni ?
Un grazie anticipato per la risposta .
un saluto
claudio Menicocci
I nomi emersi e condivisi da tutti gli agricoltori del Trentino Alto Adige come desiderata per l’elezione del consiglio direttivo di Demeter il 2 luglio sono: Alois Lageder, Saverio Petrilli, Enrico Amico, Carlo Triarico e Paola Santi. E’ stata proposto il criterio di scelta dei candidati non come legati a un concetto di “rappresentanza” del territorio ma per le loro qualità professionali, per la loro specificità, storia e competenza che siano utili a tutto il movimento. Un altro punto emerso tra gli altri è quello per cui nelle due associazioni ci debba essere un consigliere del consiglio dell’altra associazione sorella. Da qui la proposta di candidatura di Carlo Triarico. E’ emerso nella discussione un eccessivo coinvolgimento storico dei vari consigli direttivi di Demeter Italia nel lavoro della “macchina” operativa che peraltro risulta inadeguata come struttura di lavoro per mancanza di una informatizzazione adeguata a snellire i processi e velocizzare le procedure. Da qui, nell’analisi emersa dal dibattito, la percezione dell’assenza di una “vision” che segni una rotta a medio e lungo termine di Demeter Italia in sintonia con l’Associazione Biodinamica. A quest’ultima è stato riconosciuto il merito negli ultimi 5 anni di aver attivato un set di iniziative a tutti i livelli e di essersi riformata per divenire più adeguata alle sfide anche politiche, ma soprattutto tecniche e sociali che premono sull’intero comparto agricolo. L’aspetto di una maggiore “creatività” anche politica in seno alla Demeter ha senz’altro ottime possibilità nella maggiore condivisione, coinvolgimento e armonizzazione con l’azione dell’Associazione Biodinamica. Il rafforzamento della comunità biodinamica è sentito come necessario da tutti i presenti. Molti altri sono stati i punti analizzati e discussi e chi c’era potrà aggiungere o ricordare in questo blog.
I soci demeter e quelli dell’associazione possono intervenire. Così come quelli che non sono soci di nessuna delle due ma hanno il marchio demeter. Va da sé che l’interesse al dibattito è centrato maggiormente su chi la terra la coltiva o se ne occupa professionalmente. L’interesse infatti a che il mondo agricolo dia un maggior contributo al rinnovamento delle due associazioni storiche è centrale.
Leggendo i post pubblicati su questo blog, ma anche su altre pagine web, non mi è chiaro se la discussione è riservata ai soli AGRICOLTORI iscritti a Demeter e/o all’Associazione per l’agricoltura biodinamica o a chiunque faccia parte di queste. Talvolta, infatti, si parla solo di agricoltori, altre volte di iscritti. Io non sono un agricoltore, pur svolgendo la mia professione nell’ambito dell’agricoltura, e non vorrei intromettermi in un dibattito riservato a figure professionali in cui non sono incluso.
Gratuliere zu dieser intensiven Tätigkeit!
Grüsse
Thomas Lüthi
Gli appuntamenti regionali degli agricoltori soci dell’associazione biodinamica o di demeter italia o che hanno solo il marchio demeter sono invitati a seguire gli appuntamenti e le eventuali variazioni di orario visitando la pagina dedicata : http://www.biodinamica.org/2016/06/assemblee-regionali-agricoltori-giugno-2016/
Bene. Il 20 giugno lo stanno organizzando gli amici di Reggio Emilia, presso La Collina. Con questa le riunioni organizzate dal territorio sono arrivate a 6. Un segno della grande vitalità del movimento biodinamico.
Grazie Marco! Auguro fortemente che questo blog serva ad aumentare lo scambio di pareri e informazioni e le collaborazioni nel movimento biodinamico.
Michele Baio
La riunione pugliese è stata molto importante perché per la prima volta si sono visti insieme a discutere agricoltori con marchio che per la maggior parte sono iscritti all’associazione e ho potuto ascoltare la voce di aziende che non sentivo da qualche anno intervenire con le loro idee e considerazioni importanti per procedere allo sviluppo dell’ associazione biodinamica e di Demeter.
Domani 11 giugno ci sarà a Bolzano l’incontro presso la scuola waldorf di tutti gli agricoltori soci e non soci dell’associazione biodinamica e di quelli a marchio demeter per cercare di far esprimere anche qui idee, proposte e, magari anche agricoltori disposti a dare un contributo personale candidandosi al consiglio demeter quest’anno e a quello dell’associazione l’anno prossimo. Il 12 giugno in Sicilia,
Il 18 giugno in veneto, il 25 presso Agrilatina nel Lazio, il 22 o 24 giugno in Piemonte ma è da decidere ancora. Un lavoro intenso di discussione e libero contributo dei soci e degli agricoltori delle due associazioni. Per tutti coloro che volessero essere aggiunti al gruppo “Assemblea Biodinamica” su whatsapp essendo soci di una delle due associazioni o agricoltori biodinamici storici è possibile mandare un email con il numero di cellulare a me in modo che possa inserirlo nel gruppo di discussione.