2011 – Buon 2012
Un’anno tra i più difficili è trascorso e ci avviamo verso un 2012 imprevedibile. La finanza internazionale e il sistema bancario hanno raggiunto uno stato nel quale l’aleatorietà dei prodotti bancari e del denaro artificiosamente fatto lievitare per decenni fa emergere i nodi al pettine. Un mondo finanziario che è venuto crescendo e sviluppando molto più velocemente di quanto le regole internazionali e nazionali fossero in grado di contenere e governare. Complice naturalmente il mondo politico nei vari paesi del mondo (non solo occidentale). Ma questo si abbina alla concezione dell’economia oggi dominante. Una concezione del mondo sostanzialmente di guerra ha dominato e domina tuttora l’economia fondandola su principi legati alla soddisfazione del principio edonistico, perlopiù orientato a fattori animici senzienti, trasformando in meccanismo anche gli umani e il mondo vivente: consumatori e non cittadini, masse statistiche e non individui liberi. Ma il sistema finanziario non produce, sposta orizzontalmente denaro vero o virtuale. L’illusione che possa il sistema bancario essere un comparto “produttivo” e non un servizio reale alle imprese e persone ha creato schiere di promotori finanziari, “consulenti”, “esperti” venditori di illusioni e sogni. L’economia vera parte dall’agricoltura, cioè dall’incontro tra terra e sole nella pianta. Su di essa si costruisce l’economia della produzione di beni e strumenti tipicamente umana. Il tutto per consentire una vita equilibrata e la crescita spirituale di esseri umani: il servizio che ognuno fa per se e per il mondo deve esercitarsi nel comprendere e offrire i propri talenti in forma di capacità alla comunità umana su questa terra. Il target fissato sulla massimizzazione del profitto viene fatto assurgere a “legge del’economia”, ma è sostanzialmente una scelta che si fa, un punto di vista, un obiettivo che è voluto: non una legge di natura, una necessità. Di questo ci hanno convinti: che le leggi dell’economia siano di natura, pura necessità. Una truffa che può valere forse solo per chi individuo non vuole essere e per chi ha scelto di essere consumatore e non cittadino. Enormi apparati si fondano sull’accettazione che tutto si fondi su leggi di necessità e che in fondo siamo in un meccanismo materico di cui è illusione potersi liberare essendo i nostri bisogni l’unico obiettivo da soddisfare. Ma sempre più uomini e la Natura non ci stanno. Quanto più viviamo secondo questo modello economico “di necessità” tanto più il deserto avanza e si disarticolano gli organi di questo nostro pianeta così vivo. Tornare a ripulire i nostri pensieri e le nostre percezioni affinché cadano le illusioni del meccanicismo materialista, del riduzionismo scientifico, dell’economia riduzionista per tornare a vedere la realtà e il compito di ognuno rispetto al proprio destino, ai propri talenti da offrire alla comunità umana e creare interazioni economiche nuove e diverse, liberanti e non produttrici di illusioni: questo vorrebbe essere l’augurio per il 2012, che sia l’inizio della fine di un mondo falso e produttore di dolore e morte.